Fin da quando ero piccola vedevo mio nonno che dopo una giornata di lavoro si sedeva su una sedia e con qualche avanzo di materiali costruiva qualsiasi cosa, poteva essere una tapparella per animali, uno sportello, o qualsiasi altra cosa che mancava in casa. Non c’erano molti soldi e non si poteva andare al negozio e comprarlo. Ancora oggi avverto tutta la sua calma e la sua meticolosità. Lo credevo un mago, perché non riuscivo a credere che da semplici oggetti presi a caso riuscisse a crearne altri. Chissà, forse è osservando lui che ho preso la creatività con cui affronto il mio lavoro e la mia vita oggi.
Col passare degli anni e diventando grandi anche io sono caduta nella trappola dell’accantonare quei ricordi giocosi per dare spazio a cose “serie” come il lavoro, le scadenze, le consegne, senza avere un attimo per fermarmi a pensare e in questo caso a ricordare e dare voce nuovamente alla me stessa piccolina. Un giorno qualunque, quando avevo poco più di venticinque anni, presi la decisione di licenziarmi da un lavoro ripetitivo che non dava spazio alla creatività per dedicarmi a creare qualcosa di mio con le mie mani, proprio come faceva mio nonno. Non so cosa ci fosse nell’aria quel giorno, se un odore o un rumore che mi riportò alla mente lui su quella sua sedia, ma qualunque cosa ci fosse stata, bastò per farmi cambiare strada, e oggi, la ringrazio con tutto il mio cuore. Dopo un po’ di anni di pratica e di errori, oggi posso dire di creare da semplici cartoncini e carte: album fotografici in cui la gente può raccogliere i momenti più belli della loro vita, oppure ricettari, rubriche, ecc. Da poco ho iniziato a creare, partendo da piccoli tronchi di legno, alcuni personaggi che tutti i giorni incontriamo: il dottore, il laureato, la ballerina, il nonno, il cacciatore, ecc, e li ho soprannominati “I Bischeri”, una parola Toscana che mio nonno, da vero Toscano, diceva sempre! Siamo sempre troppo presi dai problemi di tutti i giorni che non ci fermiamo mai a pensare alle cose che davvero nella vita ci fanno emozionare, ma sono quest’ultime quelle che rendono meravigliosa la nostra vita.